Chi è Francesca
Io, tua madre contro la bestia
Francesca,
La Storia di Mia Figlia
19 Marzo 1992
La città Non deve avere paura
della malattia metale
Il 19 marzo 1992 per Francesca Brosadola e la sua famiglia, la vita cambiò all’improvviso.
Alle 19,00 una serata tranquilla si trasformò in un incubo senza fine costellato di deliri, allucinazioni, voci e incubi (da serpenti e topi che dormivano con lei sul letto… e nella sua fantasia).
Un’esistenza scandita da amici,conoscenti, feste, viaggi e eventi importanti si trasformò in una solitudine spaventosa e terribile.
Francesca abbandonò il pianoforte che suonava da otto anni, lasciò la scuola e i suoi amici, la palestra e il basket; da quel giorno la sua giornata e quella della sua famiglia fu ordinata da pillole, psicofarmaci e decine di ricoveri in reparti di psichiatria.
Fu disperazione.....Fu schizofrenia.......
Francesca e la sua famiglia dovettero imparare a vivere in quello spazio misero che la malattia mentale ti permette di utilizzare.
Francesca non ha mai abbandonato il disegno, né la scrittura e la lettura; ha continuato in tutti questi anni a mantenere stretto il rapporto con il segno per comunicare, a chi non potesse capire, che l’anima non è né malata né sana… È sola anima. È dolore…e deve essere curata…e non deve fare paura. Oggi Francesca Brosadola chiede alla città, dove è nata e alle persone“normali”, di immergersi nei suoi quadri e di integrarsi in uno stato d’animo speciale, diverso certo, ma che non deve preoccupare o spaventare. Francesca ha sempre avuto paura degli sguardi curiosi, dell’indifferenza,della solitudine e del silenzio…
Così come la sua famiglia. Così come i suoi amici del centro diurno Rodari di Mestre.
La città non deve avere paura di Francesca. La città non deve avere paura della malattia mentale.
Francesca e le sue opere
La dedica per mia figlia Francesca